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Titolo: 365  //  Anno: 2022  //  Ciclo: Pelle  //  Dimensione: 1040x560cm //  364 moduli da 40x40cm

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Non c’è nulla di vero nella verità, se non la certezza della presunzione di affermare l’oggettività resa vana dalle percezioni.

La vita, in ogni sua espressione è molteplice, poliedrica, multidimensionale: è pelle.

L’infinita alternanza di energie genera l’infinita varietà di forme di vita, di comportamenti, di relazioni e interazioni, materia, forme e consistenze che danno apparente consistenza, nel loro interagire e interferire, a realtà sempre parzialmente indefinite, se non dalla percezione del singolo osservatore.

Pelle è reale quanto è reale chi lo osserva, perché ciò che si vede non è sulla tela ma nella mente e nel cuore di chi si immerge tra le pieghe del rapporto tra l’opera dell’artista e la complessità culturale  dell’osservatore.

Quando togli la banalità, la rappresentazione grafica, il ritratto, la descrizione puntuale di un pensiero unico, l’asfissiante sintesi del fotogramma pittorico, ciò che resta è Pelle.

Se provassimo a immaginare ciò che vediamo intorno a noi come una gigantesca foto immersiva e iniziassimo a strapparla, un lembo dopo l’altro, cercando di vedere oltre l’idea di mondo che ci appare, ad ogni strappo scopriremmo un dettaglio di Pelle.

Per aggiungere Pelle alla tua vita, devi togliere il superfluo, l’inutile, il ridondante e accettare l’indefinito come unico, vero, spazio di libertà. Ma se niente è assolutamente vero, neanche la libertà è vera, quindi, Pelle non esiste?

Pelle non esiste, ecco perché è vera.

Ezio Angelozzi

Galleria Borbonica  //  a cura di Space Farm  //  Napoli

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